giovedì 27 marzo 2014

Tutto non si può

Caro blog, oramai latito talmente tanto che ti sentirai orfano!
Credimi non è perchè mi manchi la voglia o mi manchino gli avvenimenti da raccontare... mamma quante ne avrei da dirti, ma per fortuna ho davvero molto da fare e, a malincuore, lascio indietro sempre te.
Sono tante le attività di cui mi faccio carico  e, nonostante la stanchezza, le arrabbiature, il "mi ci vorrebbe una giornta da 50 ore", non riesco proprio a mollarne nemmeno una... anzi...
Vorrei poter far tutto, vorrei scrivere sempre di più perchè con le pine che crescono ogni giorno davvero ci sono tanti piccoli ricordi che vorrei affidarti e che invece (malauguratamente) affido solo alla mia memoria, è poi c'è la ns famiglia, e poi c'è il mio lavoro, e poi l'associazione e la vita che mi e ci porta a fare tantissimi incontri straordinari.
Vorrei riprendere il filo di tutti i post delle mamme blogger, lasciare un saluto a tutte ma sono rimasta davvero troppo indietro.. peccato.
Sorrido nel riguardare tutti i post, nel riguardare tutti i commenti... quanto mi hanno fatto bene queste pagine, mi hanno accompagnata all'inizio di questa nostra nuova vita segnata dalla nascita delle Pine.
Credo di non aver ancora trovato esattamente la mia strada, ma in questo istante so cosa voglio fare oggi e cercherò e spero di riuscire a farlo bene, domani si vedrà.. tu, mio caro blog resterai qui, sempre pronto a prender nota di quegli eventi che da altre parti non potrò raccontare e che non avrò l'azzardo di affidare solo alla mia flebile memoria.
Un saluto a  tutti quelli che di qui sono passati, un abbraccio alle mamme blogger che invece imperterrite vanno avanti (brave) e ai loro cuccioli. C'è bisogno di raccontare e di condividere.. io continuerò a farlo con altri mezzi, dal mio profilo facebook, dal mio sito, dalla mia associazione...

Nina

mercoledì 15 maggio 2013

my PLAYGROUNDAROUNDTHECORNER

Da molto non riuscivo a far incontrare ispirazione e tempo, elementi fondamentali per far si che riuscissi a dedicarmi un po' a questo blog.

C’è finalmente riuscito un invito, quello di Mary, che onorandomi mi ha chiesto di partecipare al suo bellissimo progetto con un post dedicato tra l’altro ad un argomento a cui pongo spesso la mia attenzione: I PARCHI GIOCO.

Mary infatti nel suo blog playgroundaroundthecorner si occupa di descrivere quella che è la realtà di questi spazi nel nostro paese.

Personalmente ho avuto la fortuna di nascere in un momento e in un luogo in cui davvero di parchi gioco non ve n’era l’esigenza (e non son una matusalemme!). Grandi giardini, strade e campagne illimitate sono state lo scenario dei miei giochi e della mia infanzia. Il giardinetto pubblico era un qualcosa dal sapore tutto cittadino.

Un paio di decenni hanno fatto si che anche nelle medio-piccole realtà di provincia i parchi gioco diventassero un’esigenza e non solo un vezzo estetico nei progetti di cementificazione dei nostri territori,  anche se in taluni casi di estetico c’è veramente poco.

Nella frazione in cui abitiamo, proprio vicino a casa nostra, annesso alla chiesa e all’oratorio c’è un carinissimo parco giochi, gestito e curato molto bene dal gruppo parrocchiale della frazione stessa. Oltretutto è completamente recintato avendo perciò anche il pregio della sicurezza per i bambini.

Ogni giorno vedere al suo interno i bimbi giocare e le mamme sedute a chiacchierare mi fa pensare all’importante funzione sociale che hanno questi luoghi dando modo alle persone di fermarsi a socializzare partendo da un fattore comune: i figli. E credo sia  davvero moltissimo soprattutto nella frenesia e nell’individualismo di una società come la nostra. Secondo me in questo senso hanno sostituito un po' i luoghi in cui le donne di un tempo erano solite trovarsi con figli a seguito, le aie nelle grandi corti, le vasche pubbliche dove lavare i panni.. oggi naturalmente nessuno si porta il bucato (sante lavatrici) o pannocchie da sgranare ma il senso che ne percepisco è lo stesso. Un senso di comunità.

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Quindi direi che il parco giochi, se ben gestito come nel suddetto caso, può essere considerato un luogo speciale.. soltanto però per tutte le famiglie con bambini ad esso adatti; si perché nonostante l’erba ben tagliata, i giochi lustrati ogni anno e ben curati, la recinzione perfetta anche il nostro giardinetto ha una caratteristica comunque a praticamente quasi tutti i parchi del nostro territorio, la non accessibilità per i bambini disabili.

I parchi gioco sono, con più o mento impegno, concepiti esclusivamente con l’idea che CHI vi accede sia fisicamente adatto. Purtroppo il problema di fondo credo che stia nel non pensare mai al fatto che TUTTI i bambini hanno indistintamente il desiderio di giocare, di socializzare e di imitare i loro coetanei soprattutto quando si tratta di divertimento. Ecco perché, quando fisicamente si è impossibilitati al gioco come nel caso specifico di disabilità motorie, anche il parco giochi diventa un luogo non solo inaccessibile ma proprio da evitare.

Mettereste mai vostro figlio davanti ad una torta che tutti posso mangiare tranne lui?

Il parco perciò diventa per una famiglia come la nostra un luogo in cui la disabilità viene esponenzialmente sottolineata.

Naturalmente non pretendo che tutti i parchetti siano adattati a misura di disabile (non lo pretendo ma lo vorrei tantissimo!!!), certo la soluzione ideale per ognuno non esiste!

Mi piacerebbe però che l’idea di allestire, ad esempio, un’altalena attrezzata su cui far salire bambini saltellanti e bambini su due ruote fosse vista non come il togliere una postazione di gioco per qualcuno ma come il dare un qualcosa in più a tutti, perché l’andare incontro a chi ha difficoltà è un valore aggiunto per chi certe possibilità non se le vede negate a prescindere ma anzi ha anche la FORTUNA di potersi adattare. Di fatto invece, parlando di adattamento avviene esattamente il contrario.

Spero che il lavoro di Mary tramite il suo blog, dia una possibilità di miglioramento anche in questo senso. Mi piacerebbe che anche per noi IL PARCO GIOCHI diventasse  una possibilità nella breve lista dei luoghi di NON EMARGINAZIONE.

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