venerdì 5 marzo 2010

siamo donne… oltre alle gambe c’è di più…

(wikipedia) L'emancipazione, nel senso più esteso del termine, si riferisce a tutte quelle azioni che permettono a una persona o a un gruppo di persone di accedere a uno stato di autonomia attraverso la cessazione della dipendenza (dell'assoggettamento) da una qualche autorità o potestà.

e. femminile, raggiungimento da parte della donna della parità di diritti con l'uomo.

“come donna emancipata ho il diritto di vestirmi e di comportarmi come voglio”

mi capita spesso di sentire la parola emancipazione usata, ritengo erroneamente, come giustificazione del proprio modo di vestirsi, di comportarsi.

Oggi per l’ennesima volta ad una trasmissione giornaliera nel palinsesto di rete 4. Lui accusa la sua compagna di mostrarsi troppo, troppo truccata, scollata con la gonna troppo corta, e lei che reclama il diritto di vestirsi così perchè è una donna emancipata.

Su questo argomento si potrebbe aprire un blog a parte perchè credo si possa dibattere all’infinito data anche la grande componente soggettiva. Io penso che se sei stato attirato/a da quella persona è perchè il suo modo di mostrarsi ti piaceva no? Perchè allora volerlo cambiare ora che questa persona sta con te.. ritengo sia un atteggiamente estremamente egoista e bigotto. Le persone scelgono di stare insieme, non per questo diventano proprietà dell’altro e non per questo devono sentirsi meno libere di esprimersi. E qui includo anche l’abbigliamento che, per come la vedo io, è l’espressione del nostro modo di essere.

"Io mi vesto così perchè così mi piaccio", sul fatto che in primis dobbiamo piacere a noi stessi non discuto, come non discuto sul fatto che alla maggior parte di noi piace piacere.. e qui care colleghe donne mi spiace ma proprio non riesco a credere alla classica frase “mi da noia che mi fissino” quando addosso hai mezzo metro quadrato di stoffa!! suvvia! sono donna anch’io!! Non c’è nulla di male nell’essere lusingati dai complimenti…

Ma quello che mi preme è l’uso della parola emancipazione, meglio emancipazione della donna.. insomma trovo veramente inopportuno usare questo termine per giustificare l’abbigliamento. L’emancipazione non si misura certo nei centimetri della gonna o nella scollatura di una camicia. E trovo grave che sia una donna a parlare in questi termini.

Non credo assolutamente che ci sia emancipazione in una mini quando l’uomo che ti guarda ti da della zoc…la. E’ evidente che per quell’uomo tu non c’è parità dei sessi.

Non trovo che ci sia emancipazione quando vieni assunta non grazie al tuo curriculum ma grazie alla tua scollatura o alla tua bella faccia… magari con la mansione di centralinista, mansione che ricoprirai in eterno senza nessuna possibilità di carriera “perchè sai il bell’aspetto conta in fondo sei tu la prima persona che il cliente incontra, il nostro biglietto da visita!” (quindi attenta che magari ti faranno incidere sul “retro” indirizzo web ed e-mail).

Non trovo che ci sia emancipazione quando tra il tuo curriculum e quello di un uomo viene scelto l’uomo perchè sicuramente lui non rimmarrà incinto!

Non trovo nemmeno che ci sia emancipazione quando si parla di quote rosa (termine tutto italiano dato che in altri paesi vengono definite quote di genere).. insomma c’è bisogno di un DDL per dar spazio ed opportunità alle donne in politica????

Da donna mi sento offesa da questo per due motivi, il primo è che ritengo che chi sceglie di fare politica debba far carriera in base alle sue capacità indipendentemente dal sesso. Il secondo è che vuol dire che probabilmente qualcuna delle donne scelte è li perchè c’era da pareggiare i conti e non perchè meritevole … quindi ha “fregato” il posto ad un uomo che avrebbe svolto quel compito magari meglio e viceversa in quanto nulla toglie che possano essere molte di più le donne meritevoli rispetto agli uomini.

Leggete qui cosa accade in Svezia.

Insomma è chiaro che se si necessita di quote rosa o di genere per garantire pari opportunità tra uomini e donne il principio fondamentale di emancipazione non è rispettato.

Il premier rivendica che “una donna può essere brava in politica anche per il solo fatto di essere giovane e magari gradevole. Siamo felici di aver messo in campo un esercito di donne che sono gradevoli, brave”

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