Chiusa una porta si apre un portone

… è la frase che solitamente si dice per incoraggiare qualcuno a cui le cose non stanno andando come vorrebbe.

Nel mio caso sinceramente non vedo l’ora di chiuderla quella porta però, prima di chiuderla, vorrei proprio dire un viscerale VAFFANCxxO a quelli che lascerò dietro di essa!

Esseri insulsi che mi hanno sempre fatto la bella faccia davanti fino al  momento in cui sono servita, si proponevano come persone amiche quando non sanno esserlo nemmeno di facciata. Altri che invece morivano d’invidia, che cercavano ogni pretesto per farti passare una giornata di merda… che trascorrevano il loro tempo nell’assurdo tentativo di farti stare male e il fatto che, io riuscissi ad ignorare la loro inutile presenza, li faceva imbestialire… SONO FELICE CHE FOSTE ESAURITE DA ME E CHE LE FARMACE SI FOSSERO ARRICHITE NEL VENDERVI ANTI-ACIDI GASTRICI. Persone insulse che godono del malessere altrui, che non pensano alle loro vite o al lavoro che devono svolgere, ma che hanno come unico scopo nella vita la loro predominanza sugli altri…

Non avete capito NIENTE! Siete delle poverette, pensate di valere più di altri in un posto dove chiunque vale LO ZERO ASSOLUTO voi comprese, in un luogo dove  oggi tocca  a me ma questo non vuol dire che domani non tocchi a voi! Vi sentite sicure e questo vi rende cieche…

Queste persone meschine, che si sono gongolate di quello che mi è successo, del fatto che io sia diventata mamma con le difficoltà annesse alla mia maternità. Che hanno eretto un muro di silenzio in questi anni, sentendosi vittoriose perchè visto che tanto loro non erano state in grado di “eliminarmi” ci aveva pensato la sorte.

Le stesse che di fronte ad un mio possibile rientro hanno alzato le spade dicendo “NOI NON LA VOGLIAMO!!!!”. Ascoltate peraltro da chi con una falsità assoluta  prima ti “IL CAPO SONO IO E QUI COMANDO IO QUINDI NON TI PREOCCUPARE” e poi nel giro di pochi giorni ti sbatte in faccia che è una semplice marionetta nelle loro mani. Dimostrandomi per l’ennesima volta la sua incapacità in tutto dimostrata anche dal fatto che può solo avvalersi di collaboratori alla loro stregua.

Mia figlia è disabile e questa non è una colpa da attribuire ne a me ne a lei! Invece ci sono persone talmente marce dentro, quali siete voi, che non hanno nemmeno la decenza di trattenere certe frasi sottointese. Fate schifo.

Non ho mai temuto la “concorrenza” sul lavoro, ho sempre ritenuto una fonte di sapere gli altri, cercando di imparare da chi era o è più preparato di me. Questo a mio avviso vuol dire lavorare in un team, creare collaborazione … essere semplicemente colleghi.

Voi invece no, vi sentite sempre sotto minaccia, da chi è più preparata o più giovane o più bella o simpatica. Tutto ciò che distoglie lo sguardo dai vostri meriti è per forza negativo. Questo atteggiamento a fatto solo si che VOI non cresceste mai a livello professionale, figuriamo a quello umano. Che dove siete voi ci sia sempre un clima di disagio e malessere. Ma a voi che importa? vi sentite le api regine in un alveare che credetemi fatica a stare in piedi. Non siete api regine ma le ultime delle operaie.

Con piacere vi lascio in questo piccolo inferno che insieme a coloro che avrebbero dovuto arginare la vostra pazzia vi siete creati. So che festeggerete dentro di voi il fatto di esservi liberati di una spina nel fianco quale mi avete  sempre ritenuta… beh questo è il mio regalo per voi.. non il fatto di andarmene che è UN REGALO A ME STESSA, ma il fatto di lasciarvi nella vostra ignorante e sbagliata consapevolezza.

ADDIO FACCE DI MExxA!

 

Ho scritto questo post un paio di settimane fa, decisamente arrabbiate e piena di sconforto. Dopo un mese passata tra tira e molla, dando x l’ennesima volta fiducia a persone che decisamente non se la meritano.

Il 14 novembre il mio rapporto di lavoro si è FINALMENTE concluso. Sono felice di non aver pubblicato subito questo post, sono felice di farlo ora perchè posso rileggerlo dalla giusta distanza, lo sconforto è passato e l’arrabbiatura è sparita lasciandomi un grande senso di libertà e di leggerezza.

Certo sono consapevole che nelle mie “condizioni” il tasto lavoro sarà sempre un tasto difficile ma oggi sono libera di decidere io e di fare quello che voglio. Sono libera di cercare quello che voglio, e di adattarmi solo se lo voglio.