Cosa chiedono i bambini disabili:
vogliono essere parte del gioco
Sentirsi accettati dal gruppo e importanti quanto
gli altri: questo chiedono i bambini per stare bene
MILANO - «Mi sono sentito trattato come un insetto». Così ha detto a Nancy Spencer-Cavaliere, un'esperta in sostegno ai ragazzi disabili dell'università dell'Alberta in Canada, uno dei bambini coinvolti in un'indagine unica nel suo genere, con cui la specialista ha cercato di capire direttamente dalle parole dei piccoli quello di cui avrebbero bisogno per sentirsi bene con gli altri quando praticano sport o giocano. Questa è solo una delle tante frasi raccolte dalla Spencer-Cavaliere, che grazie alle testimonianze dei bambini disabili ha dipinto un quadro preciso di quello che vorrebbero e troppo spesso non trovano nel gioco con i loro coetanei.
INDAGINE - La ricercatrice ha cercato di essere più delicata possibile parlando con i bambini, perché non voleva che le sue domande li facessero star male. Così ha usato l'espediente della terza persona, chiedendo loro di immaginare che cosa avrebbero voluto o come si sarebbero comportati se fossero stati un bambino con difficoltà di vario tipo in diverse situazioni di gioco. «Immagina se tu fossi...»: così iniziava il dialogo la specialista, tentando di non forzare i piccoli a rivivere sensazioni spiacevoli. Ma, come sempre, i bambini sorprendono per la loro limpidezza d'animo e per la disponibilità con cui si aprono, narrando le loro esperienze in prima persona. I racconti e le frasi raccolte dalla Spencer-Cavaliere fanno stringere il cuore. Dice un bambino: «Durante la ricreazione volevo giocare coi miei compagni di classe ad acchiappino, mi piace tanto. Ho chiesto di giocare, mi è stato detto di no. Ho chiamato in aiuto la maestra, ma non ha fatto nulla. Mi sono sentito una nullità». Un altro bimbo racconta: «Gioco a calcio. Ricordo quando sono stato spedito in campo negli ultimissimi minuti di una partita che stavamo perdendo senza possibilità di recuperare. Mi hanno fatto giocare, ma non è stato come se mi avessero davvero voluto in squadra».
TRE ELEMENTI - Dalle parole dei bimbi disabili emerge chiaramente che i loro bisogni sono sostanzialmente di tre tipi: innanzitutto, i ragazzi con qualche difficoltà fisica o mentale desiderano più di ogni altra cosa sentirsi inclusi nel gruppo, accettati, chiamati a giocare. continua
[…] Quindi che cosa possono fare gli insegnanti, gli allenatori e i genitori per aiutare i bambini con disabilità a inserirsi al meglio nel gruppo e nei giochi con gli altri? «Il modo migliore è parlare con loro, chiedergli che cosa desiderano, considerarli - risponde l'esperta -. Non c'è una soluzione buona per tutti, ma di certo tutti i bambini, disabili e non, hanno bisogno di sentirsi parte del gruppo dei loro pari, accettati, benvoluti. Se un bimbo ha una disabilità, questo diventa ancora più importante e necessario per il suo benessere».
A noi genitori di bambini disabili spetta un grande lavoro, lavoro che comunque non eviterà certe sofferenze ai nostri figli, perché la realtà è che il confronto quotidiano con chi disabile non è, ci sarà sempre. Ho fiducia nel fatto che, oltre a noi genitori H, anche i genitori che hanno la grande fortuna di non vivere nel nostro mondo possano fare qualcosa, aiutando i loro figli a capire che non c’è nulla di male nel diverso che non va allontanato. Le differenze non si potranno mai cancellare ma credo che, con una maggiore integrazione, potrebbero risultare meno pesanti…
i bambini piccoli sono aperti a tutto e in effetti sta a noi genitori non evidenziare alcuna differenza...per loro tutti gli amichetti sono uguali... ed è giusto che sia così. TANTI TANTI AUGURI x le prossime festività natalizie se non ho occasione domani di passare da te. baci
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