lunedì 18 marzo 2013

nell’insieme del tutto

e del nulla che a volte sembra circondarci ho preso in mano il grandioso dizionario della lingua italiana scegliendo queste due parole:

constatare e costernazione.

la prima, constatare:  verificare direttamente, stabilire con certezza.

la seconda, costernazione: grande dolore, abbattimento.

Il perché collego questi due termini? I motivi sono molteplici, oggi soprattutto per il fatto che sono costretta a constatare con quanta insensibilità e poca attenzione alcune persone utilizzino le parole nel comunicare, come ad esempio quando ancora oggi dopo sei anni dicono a me che ciò che importa nella vita è la salute, e quanta costernazione questa insensibilità mi provoca.

Può sembrare sciocco, e forse lo è. In fondo non do mai peso alle frasi fatte, le reputo soltanto un modo per riempire uno spazio che altrimenti verrebbe pervaso dal silenzio, insomma quando non si sa che dire ecco un piccolo neurone che fa arrivare alla bocca quell’insieme di parole incamerate nei cassetti della memoria. Però oggi fatico a dargli il non-peso che meritano.

Evidentemente visti gli ultimi eventi la mia capacità di reagire alla stupidità (anche involontaria) è diminuita, un pò come quando le nostre difese immunitarie si abbassano così da rendere la vita facile ai virus che ci circondano. Il tanto  rimandato, rimuginato  e odiato intervento per l’allungamento dei tendini di Pita è stato fatto lo scorso lunedì, e stiamo vivendo un post operatorio decisamente inaspettato. La sopportazione di noi tutti è messa davvero a dura prova, la stanchezza è tanta per non parlare della preoccupazione o dell’infinito senso di impotenza che queste cose ti lasciano. Arrabbiarsi certo non cambia le cose ma sicuramente aiuta, quantomeno come forma terapeutica di sfogo.

Mi sembra di aver passato una settimana nella confusione che provoca una prolungata apnea, in uno stato di non realtà in cui impotente ero vittima di eventi che ci sballottavano a destra e sinistra; dal momento che Pita è entrata in sala operatoria io ho inspirato forte trattenendo il fiato .. e solo oggi, molto lentamente e con fare guardingo comincio ad espirare. Solo oggi nel vederla, a distanza di una settimana, leggermente più serena fare delle piccole cose che prima erano nella sua routine. Il mio espirare probabilmente proseguirà lento fino al 2 aprile quando toglierà i gessi ad entrambe le gambe e poi mi auguro veramente i poter fare un bel respiro a pieni polmoni di un’aria diversa, fresca e più leggera.

Questo inverno si sta prolungando troppo, ho bisogno di sole e di calore, di quello vero che rigenera.

Nessun commento:

Posta un commento

LinkWithin

Related Posts with Thumbnails